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Archivi tag: tartarughe marine

Abbordo a bordo piscina #provetecnichedibalneazione

«Si potrebbe andare tutti quanti alla piscina comunale… ». Sì, lo so, Jannacci nella sua canzoncina diceva “zoo”. Ma lo scenario che si apre davanti agli occhi di chi va a immergere l’alluce in piscina è altrettanto selvaggio. Di certo rappresenta il migliore rimedio per mettere in stand by la canicola estiva. Passaggio obbligato per chi è costretto a restare in una città “senza mare né parte”. img_Acc_Scale_02x
Ed è qui, in questo grande recinto zoologico con al centro la maxi vasca, che si svolgono le prove tecniche di balneazione. Pance sblusate sull’elastico – troppo stretto – del costume. Una pinguedine che sembra arrivare direttamente dal videoclip “Physical” di Olivia Newton John. Pelle ancora pallida che galleggia nel cloro (sbiancante). E al sole fisici scolpiti da un anno intenso di palestra con annesso ingurgitamento di steroidi. Insomma, tutti a fare le tartarughe marine, distinguibili solo da dove è posizionato il carapace. Ed è sempre qui che ,”in stile libero”, il provolone (“fastidiosissimo surrogato d’uomo”, fonte nonciclopedia.it) tenta il suo abbordaggio ai danni dell’ignara bagnante in bikini (un costumino così piccolo da sembrare un tatuaggio).
La scena è la seguente: lei è appena riemersa dai flutti, risalendo dalla scaletta; si sfila la cuffietta dai capelli con non poche difficoltà (il lattice le si è arpionato al cuoio capelluto come accadeva con la tecnica anni ’80 per fare i colpi di sole); si stende sul suo lettino e inizia a ungersi con olio abbronzante che le darà un effetto “culluriello dell’Immacolata” (cfr. cucinacalabrese.org) e… Arriva lui.
«Guarda cioè, mi sa che io e te ci siamo visti da qualche parte…», fa lui. «Ma dove? Non mi pare proprio!». Alla risposta di Miss bikini lui vira sulla consulenza dermatologica che poi sfocia nella proposta fatidica: «Ma domani torni in piscina?». E mentre lo chiede già immagina di diventare il nuovo campione del mondo del bacio in apnea. E si “rituffa” di testa nel suo abbordaggio: «Vengo anchio?». No, tu no.